venerdì 30 ottobre 2009

Le convinzioni distruggono l'efficienza di una persona

Per cominciare a parlare dell'argomento riporto un caso di cronaca sportiva abbastanza singolare e significativo, per come la vedo io, che può spiegare abbastanza bene ciò che vado ad introdurvi.

Conoscerete quasi tutti Davide Santon, terzino dell'Inter, giovane dalle belle speranze che l'anno scorso è stato capace di annullare un campione come Cristiano Ronaldo e che quest'anno sta giocando davvero male.
Beh, è giovane, e questa è in parte una giustificazione, però io sinceramente la vedo molto striminzita come giustificazione. In realtà io penso che Davidino si sogna ancora la notte l'erroraccio che fece durante la partita Samp-Inter e che portò l'Inter a perdere per 1 a 0.
Da quel giorno o non gioca o se gioca è contratto, insicurissimo, e sbaglia robe che neanche io (che sono universalmente riconosciuto uno scarsissimo giocatore di calcio) forse sbaglierei.

La questione Santon altro non è che l'immagine di come un episodio possa incrinare la sicurezza e l'autostima di un giocatore, di un atleta o ancora più generalmente di una persona.
In ogni aspetto della sua vita!!!

Potrà sembrare così, ma credo sia per una semplice questione di istinto, di sopravvivenza; la nostra mente ragiona così: qualcosa non va? la scarto, tanto andrà sempre o quasi sempre così.
Ma per lo sport secondo me questa è una cazzata allucinante. Potrebbe esserlo anche per la vita se non fosse così importante...invece nello sport...dai mica si muore se si perde una volta eh!
Cioè dico: avete mai visto una gara di un qualsiasi sport uguale ad un'altra? Io mai.
Invece ho visto tante persone entrare in pista non convinti di poter battere per una volta chi li ha sempre battuti, ho visto persone dire "non passerò mai questo esame" quando il giorno prima erano preparatissimi mentre ripetevano le ultime cose.

Perchè secondo me la vita è un banco di prova, un banco che ci rende sicuri delle cose che vanno bene e insicuri delle cose che vanno male. Il problema è che il dolore fa sempre molto più male di quanto fanno bene le cose belle, perchè è così (esempi? Guardate se tra una coppia che litiga quante sono le cose belle e quante sono le cose brutte che i due si ricordano).
E di conseguenza si innesca sempre un ciclo, di cui presto vi parlerò, e che è VERISSIMO, dal quale è difficile uscirci se non con una motivazione valida e con le idee ben chiare.
Basta perdere un attimino la bussola e la caduta nel baratro dell'insicurezza è immediata. Purtroppo l'autostima è una cosa fragile come un vetro: basta poco e si incrina.

E tutto questo per delle stupide convinzioni eh...

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