martedì 27 ottobre 2009

La mente fa il 50% del lavoro

Un atleta è un essere umano (a parte Husain Bolt).
E come tale non è paragonabile ad un leone, o ad un cavallo, perchè un leone quando vuole cacciare una preda non si fa troppe seghe mentali: prende e la squarta.

Invece noi esseri umani, per fortuna ma anche per sfortuna, siamo una specie dotata di una cosa che se usata bene ci rende i numeri uno, ma che se usata troppo forse fa da freno a mano.
Oggi ho letto una frasina stupida su Facebook. Stupida all'apparenza, perchè se interpretata bene è una sacrosanta verità: lo stupido ha il problema di avere poca intelligenza, l'intelligente ha il problema di farsi troppi dubbi sulla sua.

Ora, diciamocelo chiaramente: un atleta ha sì un fisico da portare avanti, in qualsiasi sport in cui esso serva. Ma quando si arriva agli alti livelli io sono dell'idea che i fisici siano tutti uguali (ripeto, Bolt è l'eccezione che conferma la regola), e quando siamo tutti uguali ciò che differenzia la gente è la mente. La mente può rendere forte chi magari veramente non lo è, e la mente può rendere scarsissimo chi invece non lo sarebbe. Basta poco.

Volete un esempio? Un esempio recente, sulle due squadre di Milano.
Dottor Inter e Mr. Hyde in Champions League. Cosa cambia tra l'Inter che spacca tutto in campionato e la timida Inter che non riesce a vincere da oltre un anno in Champions? Paura. Paura di deludere chi segue la squadra da anni, paura di dover sentire dire che per un altro anno, dopo 40 anni, l'Inter ancora una volta non ha vinto la Champions.
Il Milan invece, beh, l'avete visto? Gioca con una squadra pessima, diciamocelo chiaramente, e infatti lo dimostra il fatto di come sia partito male quest'anno. Eppure, beh, sta tirando fuori gli attributi, sta giocando aggrappandosi coi denti a ciò che può fare, e cercano al loro meglio di dare il massimo sempre.

Io spero che il Milan vada in B, sia chiaro, e che l'Inter trovi il carattere per vincere anche la Champions dato che ha tutti i colpi per poterlo fare.
Ma sapete cosa credo che veramente influenzi tutto ciò, quale siano le basi su cui la mente poggia i suoi fondamenti per rendere forte un atleta o no?

Le convinzioni. Ed è questo il primo argomento che sviscererò per bene.

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